IL VUOTO ELETTRICO
“RADICE”
(Maninalto! / I Dischi del Minollo – distr. Audioglobe)
Data di uscita: 15.10.2021
“Radice” è il terzo disco del combo bresciano-bergamasco “Il Vuoto Elettrico”, ed è il tassello finale della “Trilogia dell’esistenza”, un’opera ambiziosa e visionaria iniziata con il primo album “Virale” (2015) e proseguita con il successivo “Traum” (2017). È in uscita il 15.10.2021. per Maninalto! / I Dischi del Minollo ed è prodotto da Marco L. Lega (Marlene Kuntz, CCCP Fedeli alla linea, Ustmamò, Il Santo Niente) con la partecipazione straordinaria di Pierpaolo Capovilla (Il Teatro Degli Orrori, One Dimensional Man, I Cattivi Maestri). La distribuzione digitale è affidata a Believe, quella fisica a Audioglobe.
“Ti prego ascoltami! / Ho bisogno che tu mi stia vicino / Solo così posso sentire le tue dita pungere come un taglio / Sulla parte più interna del mio cuore”: Il Vuoto Elettrico decide di approcciare così l’ascoltatore, come se la band fosse in grado di emettere un solo grido disperato, necessario per riavvolgere il nastro delle proprie esperienze personali e giungere alla “radice del problema”. La chitarra è tagliente e sferragliante come mai lo era stata in passato, raccoglie il substrato pesante e magmatico della sezione ritmica e lo catapulta in un terreno post-punk meno slabbrato che in passato, ma più compatto e guerrafondaio.
La voce è l’elemento che dà continuità al progetto: pur essendo più incalzante e veloce rispetto al recente passato, mantiene quelle coordinate espressive che avevano caratterizzato i lavori precedenti. Per la terza volta, infatti, Il Vuoto Elettrico si mette alla prova con un concept album, questa volta incentrato sull’assenza, sulla perdita e sulla mancanza: tre parole che nell’Italia post-lockdown hanno un significato ancora più profondo, ma che nelle intenzioni del gruppo – per essere realmente comprese – devono essere analizzate prescindendo dal contemporaneo e allargando il quadro d’insieme all’evolversi delle esperienze nel tempo.
L’infanzia è infatti la stagione nella quale si gioca tutta la partita, è in quella zona della vita che tutto si crea e tutto si
distrugge, creando le basi della crisi dell’individuo post-moderno, sempre più concentrato su se stesso e sempre più soggetto a crisi respiratorie dovute alla perdita (traumatica) di qualcosa o
qualcuno, alla sua totale mancanza (ab origine, senza possibilità di recupero) o alla sua assenza (che non è nient’altro che la manifestazione prolungata e consolidata della
perdita).
Registrato e mixato a Firenze in analogico da Marco L. Lega, “Radice” alterna sfregi e ferite (“I Miei Avanzi”, “Spirale”, “Leggera E Reale”) a ballate psicolabili e lancinanti (“Gli
Angoli Del Mio Corpo”, “Radice”) dando vita a un lento e complesso processo di assimilazione, dove gli spigoli chitarristici e le ritmiche serrate si fondono con arrangiamenti meno complessi rispetto
al passato, e quindi più accessibili e meno cervellotici. La velocità si alza in brani come “Odio”, più vicina a un certo modo di fare punk negli anni ’90, mentre a volte il recitato mantrico della
voce (“Il Giusto Margine”, “Karmassenza”) riesce ad abbassare i bpm “cavando dal buco del ragno” tensione e inquietudine. Ma bastano pochi versi, un violino e una voce femminile, per riappacificarsi
con la vita vissuta e deragliata de “Gli Angoli Del Nostro Corpo”, esempio di ballata obliqua ed enigmatica dove tutto sembra essere già scritto fin dall’inizio, epilogo di un amore destinato a
naufragare prima ancora di essere vissuto.
È infine fondamentale l’apporto di Pierpaolo Capovilla in “Il Temporale”, dove stacchi al fulmicotone e critica sociale alle proprie origini rappresentano alla perfezione lo spirito
dissacrante e allucinato del quartetto. Perché non bisogna mai dimenticare che, alla fine di tutto, solo noi possiamo mettere al riparo la nostra vita dalle intemperie che si abbattono sulla nostra
esistenza, consapevoli però che ciò che è stato compromesso nell’età infantile non sarà più recuperabile.
“Puoi continuare e continuare ad allacciarti le cinture / così ti sentirai al sicuro quando sbatti contro un muro / Puoi continuare e continuare a fare sempre finta di niente / ma non lo riesci a sopportare / nella testa hai un temporale”.
CREDITI:
Musica: Davide Armanini / Paolo Gheza / Matteo Testa
Testi: Paolo Topa
Arrangiamenti: Il Vuoto Elettrico e Marco L. Lega
Recording & Mixing: Marco L. Lega
Produzione Artistica: Marco L. Lega
Mastering: White Sound Mastering di Firenze
Featuring:
- Pierpaolo Capovilla: Voce in “Maiali e Asini”
- Francesca Scalari: Voce in “Gli Angoli del Nostro Corpo” e “Radice”
- Mirela Isaincu: Violino in “Gli Angoli del Nostro Corpo” e “Radice”
- Marco L. Lega: Elettronica
- Foto booklet: Emanuel Montini
- Progetto grafico: Paolo Topa e Giuliano Soliman
- Foto di copertina: Davide Moles
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